COMPITI E CAPRICCI



Oggi parliamo di compiti!  


Finalmente un po’ di vacanza, i bimbi (piccoli e grandi) ne avevano bisogno. Ma se i giorni di festa sono tanti, lo sono altrettanto i compiti! 


Chi più, chi meno, ma tutti dobbiamo faticare almeno un po’ per convincere i nostri figli a sedersi e studiare. 


A volte la storia del “prima fai i compiti poi potrai giocare, guardare la tv, andare al parco. . . ecc” funziona, altre volte no. 


A volte si passa alle minacce, alle punizioni. . . 


Ma… servono davvero?


Difficile generalizzare, ovviamente ogni caso va valutato. 


Oggi però, vorrei darvi un piccolo SUGGERIMENTO da provare se per voi ormai il momento dei compiti è diventato quasi un piccolo grande incubo, ma che può comunque essere utile a tutti! 




E' ORA DI FARE I COMPITI!

Se convincere vostro figlio (o figli) a sedersi e lavorare è davvero difficile la cosa migliore è stabilire un orario fisso in cui fare i compiti. Se il bambino sa che a quell’ora (o dopo quel tal momento, ad esempio dopo aver guardato un cartone alla tv o dopo aver fatto merenda) si fanno i compiti sarà più difficile che cerchi mille scuse pur di rimandare. 




Ok, so cosa state pensando! 


Questa è la scoperta dell’acqua calda!




In un certo senso forse sì, ma provate a riflettere: quando è ora di andare a lavorare, anche se non avete voglia, ci andate lo stesso, perché non c’è altra alternativa. Se siamo a casa e dobbiamo metterci a pulire, cerchiamo mille scuse per non farlo e serve molta più forza di volontà, sia per iniziare, sia per non interromperci e fare qualcosa di più piacevole.


Lo stesso vale per i nostri figli: a scuola sanno che ci devono andare. Possono lamentarsi, inventare scuse… ma alle 8 devono essere a scuola. Punto.


Lo stesso deve essere per fare i compiti. Quando è il momento, non ci sono scuse, i compiti vanno fatti. All’orario stabilito ci si siede e si fanno i compiti. 




COME FARE?


Riflettete bene sulla vostra giornata tipo e trovate un orario che possa essere rispettato da voi per primi e dal bambino. Seduti ad un tavolo (magari con carta alla mano per creare un vero e proprio contratto bello colorato) concordate tra voi, il bambino e chiunque lo aiuti a fare i compiti il momento prescelto. Se il bambino è grande potrete scegliere un orario, se è piccolo sarà più semplice definire un momento (ad esempio dopo la puntata del cartone preferito).




TANTO FACILE A DIRSI, UN PO’ MENO A FARSI…


L’ideale sarebbe avere una routine fissa ogni giorno, quindi, ad esempio, sempre alle 16. Però, lo so, ci sono gli impegni extra scolastici, la spesa, i nonni, gli amici e molto altro…




Se il bambino è grande, può capire che se il lunedì e il mercoledì deve andare a calcio alle 17, invece di fare i compiti alle 16, li farà alle 15. Oppure che deve aver già fatto tutto il giorno prima perché quel pomeriggio ha il rientro e poi deve andare direttamente all’allenamento. 


Se è piccolo, è ovviamente tutta un’altra storia. Uno spunto per fargli capire che sta arrivando il momento dei compiti è creare una piccola routine (che sarà la stessa ogni giorno anche se ad orari un pochino differenti): magari fare merenda e guardare un cartone, bere un bicchiere di succo e ascoltare una canzone che gli piace, preparare il tavolo con le penne colorate… ecc. l’importante è che finito il rituale i compiti vengano iniziati, senza se e senza ma.




Se sarete costanti e rispetterete la routine questa strategia sul lungo termine vi farà guadagnare tantissimo tempo e soprattutto ridurrete al minimo i capricci e le lamentele! 




La REGOLA FONDAMENTALE è: NON CEDERE! 


Se per quella volta concederete una seconda puntata del cartone, o di rimandare i compiti dopo aver giocato in giardino perché c’è il sole, il bambino tenderà ogni volta a chiedere altro tempo. Il segreto per far funzionare questa strategia è essere costanti e rendere il momento compiti NON NEGOZIABILE.

Se il bambino capisce che nonostante tutte le scuse e tutti i capricci non otterrà la possibilità di giocare altri 10 minuti, piano piano, smetterà di provarci. È una strategia che richiede tempo, soprattutto se vostro figlio è abituato a poter rimandare il momento. Ma credetemi. . . se sarete costanti, potrete davvero ottenere ottimi risultati.




GLI IMPREVISTI


Sembra la cosa più facile del mondo, ma non lo è. Ogni giorno succede qualcosa… un giorno avete voi un problema al lavoro, un giorno il bambino è particolarmente stanco, un giorno c’è l’invito dell’amico ad andare al parco… E’ difficile gestire tutto questo e mantenere una routine fissa. 


Ovviamente non stiamo parlando di una tabella di marcia militare, ma se davvero far fare i compiti a vostro figlio è diventato un problema, o se c’è una diagnosi di deficit di attenzione, dovete essere il più fermi possibile. Anche se è dura, soprattutto all’inizio e soprattutto per voi che magari sapete che dicendo no all’invito dell’amichetto scatenerete una scenata degna di oscar. Ma se davvero volete che qualcosa cambi allora dovete essere voi per primi a fare il grande passo. 




Nella stragrande maggioranza dei casi i bambini sono in grado di comprendere che esistono eccezioni alla regola e che, in alcuni casi, i compiti si rimandano ma che comunque alla fine vanno poi fatti.  Nei casi più difficili non è invece possibile che il bambino lo capisca, e crederà di poter aver quel "trattamento speciale" ogni giorno.




Se le difficoltà che incontrate sono davvero tante, e il solo pensiero di fare i compiti fa venire l'ansia anche a voi, il mio consiglio è di rivolgervi ad un neuropsicologo che può aiutarvi a capire se esiste qualche comportamento disfunzionale che si ripete e a stabilire delle regole e routine adatte alle vostre esigenze e a quelle di vostro figlio. 


Ma, tenete presente che, purtroppo, nessuno ha la bacchetta magica, e per cambiare uno schema ormai abituale, servirà un po’ di tempo e fatica.




COME FACCIO A DIRGLI DI NO? I VANTAGGI A LUNGO TERMINE


La routine, il non rimandare, vi faranno guadagnare tanto tempo e tanti capricci. E soprattutto, insegneranno al bambino un metodo che potrà poi mettere in pratica da solo quando verrà il momento di essere autonomo nei compiti, perché saprà già come fare


Con un po’ di cuore duro davanti agli occhi di Bambi che ci chiedono “per favore” di concedere altri 10 minuti di gioco… pensiamo che stiamo insegnando loro come bisogna comportarsi per fare i compiti oggi, e domani per riuscire, qualsiasi strada decidano di percorrere.


 


Recapiti

  Cellulare: 3290135477    Email: info@chiaracerroneneuropsicologia.it    Appuntamento: Riceve a Vercelli, Novara e a domicilio P.I. 02524620024



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